Giornata per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo.
Flavia Rizza, da vittima del bullismo a testimonial, ospite il 19 novembre 2024 al “Federico di Svevia” per incontrare le studentesse e gli studenti e raccontare la sua esperienza.
L’IPSEOA “Federico di Svevia” è fortemente impegnato a promuovere un clima scolastico sicuro e rispettoso.
Per questo, nell’ambito delle attività di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, affinché il rispetto degli altri e il contrasto a ogni forma di discriminazione si possano davvero considerare risultati raggiunti, la nostra scuola ha il piacere di ospitare Flavia Rizza, vittima di bullismo da adolescente ed ora in prima linea come testimonial sul territorio nazionale per le campagne di sensibilizzazione della Polizia Postale.
L’incontro vuole essere un momento di informazione e formazione, un momento di riflessione sui danni psicologici e morali subiti dalle vittime a causa di insulti, prevaricazioni fisiche, scherno ed esposizione mediatica denigratoria, con conseguenze terribili in termini di danni psicologici, morali e di vita.
Una breve presentazione di Flavia Rizza.
Flavia è una giovane donna di 25 anni della provincia di Roma e durante le scuole medie ed il liceo diviene vittima di cyberbullismo. Lei stessa racconta: «Hanno iniziato a prendermi in giro su internet quando non avevo i social; non avevo né il computer né il telefono». Il primo episodio di cyberbullismo lo vive durante la seconda media. Le sue compagne di classe postano sui social network una fotografia che la ritrae di spalle, alla lavagna, e danno il via a una serie di commenti e battute denigranti nei suoi confronti.
L’anno seguente Flavia scopre l’esistenza di un falso profilo Facebook creato a suo nome: «Qualcuno parlava a nome mio e gli altri gli credevano».
Flavia è una giovane donna di 25 anni della provincia di Roma e durante le scuole medie ed il liceo diviene vittima di cyberbullismo. Lei stessa racconta: «Hanno iniziato a prendermi in giro su internet quando non avevo i social; non avevo né il computer né il telefono». Il primo episodio di cyberbullismo lo vive durante la seconda media. Le sue compagne di classe postano sui social network una fotografia che la ritrae di spalle, alla lavagna, e danno il via a una serie di commenti e battute denigranti nei suoi confronti.
L’anno seguente Flavia scopre l’esistenza di un falso profilo Facebook creato a suo nome: «Qualcuno parlava a nome mio e gli altri gli credevano».
Fortunatamente l’incontro con la Polizia Postale anima in lei il coraggio di reagire e la forza per raccontare e condividere la sua esperienza.